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L'etica del non verbale

Aggiornamento: 13 ago 2023

Dalla musicoterapia alla terapia non verbale

Frammenti dal libro di Rolando Benenzon










“L’uomo è in balia dell’isolamento tecnologico e delle sue stesse pulsioni. Si trova a essere invaso, iperstimolato, scrutato, spiato, stigmatizzato, estetizzato, provocato, sedotto, indotto, diagnosticato, stordito da una società non etica che risponde solo al potere e a interessi politici e aziendali”.


“La nostra libertà di scelta e di cambiamento darà a noi stessi e agli altri la libertà futura. Quanto più ci liberiamo dalle restrizioni e dalle strutture imposte dalle convenzioni sociali, dall’educazione ricevuta e dalle idee inoculate tramite la comunicazione mediatica, tanto meglio procederemo lungo i percorsi che vanno verso la nostra dimensione creativa. In questo modo riapprenderemo quello che sapevamo fare all’inizio della nostra vita: giocare!”


“Giocare è il punto di partenza del ricreare. Se impariamo a giocare con la stessa facilità di un bambino ci troveremo davanti alla porta socchiusa della nostra dimensione creativa… Ogni gioco ha le sue regole, ma nel giocarlo ricreiamo le nostre |…| Noi vi saremo interamente coinvolti con la nostra dimensione creativa che porta in sé tutto il retaggio dei nostri antenati, che vive nel nostro corpo e nei nostri neuroni, e con tutta la nostra esperienza, col patrimonio di idee che fino ad oggi abbiamo sviluppato, scoperto o che stiamo per scoprire. Dobbiamo avere fede nel fatto che noi siamo una fonte inesauribile di saggezza nascosta sotto la polvere dell’inerzia della vita quotidiana”.


"L’etica del non verbale non ha nulla a che vedere con la morale o con gli ideali… è un modello teorico, filosofico, psicologico e clinico della comunicazione non verbale |...| costituisce un modo di vedere e sentire la vita e di vincolarsi all’Altro che, in ultima analisi, è l’Io-Altro. |...|

Il vincolo è una ferita |...| le ferite si sanano via via che i canali di comunicazione si aprono. L'incontro vincolare informa, riforma, trasforma |...| Etica significa pensare all'Altro, averne cura e proteggerlo. |...| L’etica è imparare ad ascoltare, a sentire se stesso…consiste nella saggezza di imparare ad ascoltare, percepire, sentire e ammettere il desiderio dell'Altro. |...| non è necessaria la parola perchè l'altro ci nomini, ma basta uno sguardo, un sorriso, un'espressione del volto, il gesto di una mano o, soprattutto, l'insieme di energie presenti in ciascuna delle espressioni dell'Altro.|...| L'etica del non verbale è un'etica umana nei confronti dell'Altro|...|

...alla base del nostro lavoro e della nostra filosofia è la concezione di un corpo che contiene la mente e di una mente che contiene il corpo. |…| L'Ise, che sta per identità sensoriale, è un conglomerato di energie in movimento permanente dotato di una sua particolare dinamica. Questa dinamica ci caratterizza e ci distingue, ricrea la nostra personalità e il nostro modo di essere."


"Ho sempre pensato che il termine musicoterapia limitasse il campo d'azione e la corretta concettualizzazione di questa disciplina, specialmente se ci riferiamo a un sistema di comunicazione tra persone |...| Il campo della comunicazione non verbale non è definibile perché non ha un limite ma solo frontiere. Frontiere che dobbiamo oltre-passare e condividere con l'altro. Quello che facciamo è condividere i con-fini. Con-fini significa "condividere con l'altro i limiti". E' il modo in cui ri-creiamo frontiere che ci permetterà di confrontarci in lungo e in largo nel corso del processo comunicativo non verbale".

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