"La meditazione vaga nel cosmo e sorge dal suono del silenzio che include le terrificanti deflagrazioni dell'universo: il silenzio a cui mi riferisco non si ottiene solo stando zitti, è un punto di osservazione che possiede una propria vibrazione. Se questa vibrazione nasce, il luogo in cui essa circola è un nutrimento in se stesso.

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Il pensiero crea nomi e forme (nàma-rùpa): ogni disturbo vibratorio conferito da emozioni e pensieri non raffinati, lungo il percorso dei chakra, genera innumerevoli ostacoli di varia natura (...)

Per questo c'è bisogno di generare e servire il silenzio, dal quale è possibile osservare senza giudizio (...)

All'interno di tale silenzio, porre a se stessi la domanda "chi sono io" (ko ham) vuol dire meditare. (...)

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La meditazione è il necessario veicolo per il viaggio più interessante che si possa fare.

E' uno strumento che rende possibile utilizzare ogni circostanza, ogni opportunità, ogni cosa:

ci rende capaci di funzionare con qualunque carburante, di usare ogni opportunità come nutrimento.

Possiamo, così, smettere di subire quel che accade e divenirne esperti"

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P. Menghi

"Trasformare la mente " Ed. Ubaldini - pag. 108/110

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