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Terapia non verbale benenzoniana

“L’uomo sta perdendo il contatto con le sue radici, con la sua specie; sta dimenticando le sue origini, la sua storia, la sua natura primigenia, l’essenziale del suo essere. In questo venir meno della sua memoria storica si colloca il suo isolamento.

Considerando le cose da questo punto di vista credo che la musicoterapia possa rappresentare un baluardo di difesa contro tutti gli aspetti negativi della postmodernità. La Musicoterapia come tecnica creatrice di vincoli permetterà agli uomini di stringere migliori legami affettivi e comunicativi fra di loro e favorirà la creazione di piccole comunità e la loro integrazione”.

Rolando O. Benenzon

Terapia espressiva non verbale

La terapia non verbale attinge e si evolve dalla ricerca e dalla pratica della musicoterapia benenzoniana, attraverso 50 anni di esperienza nel quale dal termine musicoterapia si è passati alla musico-psicoterapia per approdare oggi alla terapia non verbale. Il modello Benenzon di MT (musicoterapia) è stato riconosciuto nel IX Congresso Mondiale di musicoterapia realizzato a Washington – USA - nel 1999 come uno dei 5 modelli più importanti al mondo.
Oggi Benenzon definisce la T.N.V.B.(terapia non verbale benenzoniana) una terapia "che utilizza le espressioni corporo-sonoro-non verbali per sviluppare un vincolo relazionale tra il terapeuta e le persone che necessitano di aiuto per migliorare la loro qualità di vita, per riabilitarle e reinserirle nella società, così come per produrre mutamenti sociali, culturali ed educativi nell'ecosistema e per attuare la prevenzione primaria per la salute della comunità".

Il concetto di MT si è ampliato oltre i parametri sonori e musicali per includere quelli corporei e l'intero campo del non verbale. Così come il concetto di terapia si è esteso oltre la pratica clinica e riabilitativa per includere tutto ciò che riguarda la prevenzione primaria, a partire dal promuovere il benessere della persona favorendone un equilibrio interiore, una migliore qualità espressiva e della comunicazione e quindi delle relazioni e della vita.

L'approccio parte dall'oggettiva considerazione che la maggior parte della vita dell'individuo è permeata dagli aspetti non verbali, di cui perlopiù è inconscio. Pone quindi in rilievo il concetto di ISE ( Identità Sensoriale corporeo-sonoro-non verbale), cioè l'insieme di tutti gli aspetti corporei, espressivi e non verbali che caratterizzano ogni individuo in modo particolare, che si sviluppano attraverso la propria esperienza di vita, spesso limitandola e vincolandola a funzionamenti poco efficaci, il cui grado di inadeguatezza può estendersi, in alcuni casi, fino alla patologia.
All'interno del setting strutturato sul non verbale, utilizzando il linguaggio corporeo, del movimento, del silenzio, del  suono, della musica, della prossemica ecc...attraverso la relazione qualificata e contenitiva è possibile "produrre effetti regressivi" che favoriscono la liberazione dell'espressione e della creatività grazie al quale possono "aprirsi nuovi canali di comunicazione", e riscoprire se stessi, la possibilità di cambiamento, un maggiore radicamento nell'autenticità e nel benessere.

La T.N.V.B. con la sua forza di linguaggio universale può essere utilizzata in un vastissimo campo applicativo:
- dai percorsi di conoscenza e crescita personale rivolti a tutti alla promozione del benessere nella prevenzione primaria;
- nell'intervento di specifiche problematiche fisiche, emotive, espressive, relazionali e di comunicazione;
- nell'intervento di problematiche connesse a dinamiche sociali;
- nella prevenzione del burnout in tutti gli ambiti professionali connessi alla relazione d'aiuto;
- nelle patologie della comunicazione in età evolutiva (disturbi dello spettro autistico, ritardo mentale, patologie neuromotorie e psicoaffettive; nell'adulto (depressione, riabilitazione psichiatrica, disturbi alimentari, dipendenze);
in ambito geriatrico ( demenza, Alzheimer, Parkinson); fino ai malati terminali e al coma.

Più ampiamente quest'approccio è fondato su di un'etica e filosofia della vita che pone al centro dei valori dell'esistenza il rispetto per ogni essere umano nella sua unicità, l'importanza dell'imparare ad ascoltare, percepire, sentire e riconoscere l'altro, oltre che se stessi, per stringere relazioni affettive significative tra esseri umani, favorendo la salute e lo sviluppo di comunità che collaborino al miglioramento dell'intero ecosistema.




                                                  "Solo non sei niente, è necessario che l'altro ti nomini"
                                                                                                          J. L. Borges





 

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